ARTENA IN PELLICOLA

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Uscita fotografica con le fotocamere analogiche in un luogo magico a due passi da Roma.

Sarà l’occasione per mettere in pratica quanto appresso in aula. Di seguito alcune considerazioni che non devono essere prese come un vincolo obbligato, bensì quale spunto di riflessione personale.

BASI DELLA FOTOGRAFIA ANALOGICA IN PELLICOLA

Alcune considerazioni iniziali:Nella fotografia analogica, in particolare nel bianco e nero è fondamentale saper valutare la luce della scena prima di realizzare la fotografia. Ancor prima di mettere l’occhio nell’oculare dobbiamo osservare la scena, valutare il grado di contrasto tra le luci e le ombre e avere ben chiaro cosa vogliamo realizzare (se una fotografia con toni morbidi oppure contrasti netti).Gli esposimetri sono strumenti che sono in grado solo di leggere la luce (diretta o riflessa) non hanno la capacità di valutare la scena. Pertanto l’esposimetro non determina la corretta esposizione è solo in grado di restituire alla macchina un valore medio della luce, quello che comunemente conosciamo con grigio 18%. Questo vuol dire che se ci troviamo in condizioni estreme, ad esempio sulla neve e scattiamo una fotografia, la neve che è normalmente bianca verrà riprodotta in stampa con un grigio chiaro. Mentre se al contrario stiamo fotografando una scena dove il nero ed i colori scuri prevalgono questi non saranno neri in stampa bensì saranno riprodotti come un grigio scuro. Questo è il motivo per il quale il fotografo deve fare una valutazione preliminare della scena prima di affidarsi alla lettura dell’esposimetro.

LA REGOLA DEL 16

La regola del 16, usata in fotografia quando non esistevano ancora gli esposimetri, è un’ottima base di partenza per effettuare la valutazione generale della scena e per determinare la coppia di esposizione (Tempi/Diaframma) iniziale su cui poi lavorare, per realizzare lo scatto pensato.Prima del 1930, quando furono inventati i primi esposimetri esterni, la regola del 16 era l’unico strumento che i fotografi avevano per orientarsi prima di scattare una foto. Dopo gli anni 50 gli esposimetri sono stati montati a bordo delle fotocamere e da quel momento in poi si è persa la dimestichezza con questo valido strumento.“La regola del 16 indica che per esporre correttamente un soggetto in una giornata di piena luce, basta prendere come punto di riferimento la seguente terna di parametri: diaframma f/16, un determinato valore di ISO (es. 200) e un tempo di scatto pari al reciproco della sensibilità ISO stessa (in questo caso 1/200).”

E’ MEGLIO ESPORRE SULLE OMBRE OPPURE SULLE LUCI?

In fotografia analogica (in particolare quella in bianco e nero) è fondamentale sempre esporre nelle ombre e poi sviluppare per le luci. In fase di sviluppo c’è poco margine per recuperare i neri nelle ombre, invece è più facile recuperare dettaglio nelle luci in fase di sviluppo.Possiamo recuperare dettaglio nelle luci accorciando il tempo di sviluppo della pellicola. Ad esempio se normalmente il tempo standard di sviluppo di una di una determinata pellicola è 8 minuti, potremo anticipare il lavaggio a 7 minuti, così da avere maggiori dettagli sulle alte luci.

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Mario Giacomelli
La fotografia è una cosa semplice. A condizione di avere qualcosa da dire.